Figlio di un pellicciaio di Bourges, Jacques Coeur (1400-1456) intraprende a partire dal 1432 alcuni viaggi in Oriente. Dai suoi uffici di Montpellier e Marsiglia gestisce una vera e propria rete commerciale attorno al Mediterraneo. La sua ricchezza gli permette di finanziare le ultime campagne della Guerra dei Cent'Anni, ma gli varrà anche la gelosia della Corte, il suo arresto ed infine la morte in esilio. Vi è una strada turistica che porta il suo nome e riunisce 18 siti e monumenti (Castelli privati, musei e abbazie) che permettono di scoprire il Berry.
Dal 1443 al 1451, data del suo arresto, Jacques Coeur, argentiere del Re Carlo VII fece costruire a Bourges (sua città natale) un palazzo che non abitò mai. Opera di un architetto sconosciuto questo palazzo è uno dei più begli esempi di architettura civile gotica del 15° secolo, già segnata dalla grazia e dalla fantasia del primo rinascimento francese. La severità della facciata occidentale, innalzata sulla cinta gallo-romana, si contrappone alla ricca decorazione e alla grazia della facciata orientale che dà sulla strada. La facciata del padiglione d'ingresso, come del resto tutte le altre parti dell'edificio, portano il blasone di Jacques Coeur altre al suo celebre motto "A vaillants cœurs, rien d'impossible". E' in stile gotico con una decorazione eccessivamente carica di simboli: cuori e conchiglie sotto le finestre e sui parapetti, gigli reali nella vetrata della cappella. Le due figure che si affacciano alle finte finestre ai lati del baldacchino che un tempo proteggeva la statua equestre di Carlo VII, evocano probabilmente Jacques Coeur e la moglie. La decorazione interna del Palazzo illustra il grande successo del finanziere e uomo di Stato. Il Palazzo è anche la testimonianza di un'attenzione tutta nuova rivolta verso il confort: i camini sono presenti in tutte le stanze e nel sistema di intercomunicazione delle varie stanze, la parte privata è separata da quella di rappresentanza. La cappella è ornata con pitture che rappresentano il padrone di casa, la sua famiglia e il Re attorniati da figure di angeli, santi e profeti.
Furono necessari trent'anni di restauri e ricostruzioni: la nuova torre deve il suo nome alla natura del suo finanziamento: furono accordate dispense dal digiuno a coloro che versavano soldi per edificarla. La torre più bassa posta sulla destra di chi guarda (torre sud) è la Tour Sourde (non sono chiare le origini del nome), mentre l’altra è la Tour de Beurre. Dall'alto della terrazza di quest'ultima si può ammirare un magnifico panorama sulla città e i dintorni. I portali sono 5, tutti diseguali fra loro, ospitano ognuno due porte e sono sormontati da cuspidi. Il primo portale è dedicato a S. Guglielmo, arcivescovo e patrono di Bourges (nel timpano sono rappresentate scene di vita e miracoli del santo), il successivo alla Vergine (morte, ascensione e incoronazione di Maria), il terzo portale è quello principale e il più maestoso (fasi dal giudizio universale), il quarto a S. Stefano (momenti del martirio), l’ultimo a S. Ursino fondatore della Chiesa di Bourges (scene della leggenda del santo).