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Avignone
Francia - Francia meridionaleUna visita ad AvignoneIl nucleo storico, situato sulla riva sinistra del Rodano, è interamente circondato dalle imponenti mura del 14° secolo, lunghe più di 4 km, con 90 torri merlate. Il Palazzo dei Papi è l’edificio più celebre della città, scrigno del suo fastoso passato: Avignone fu residenza papale dal 1309 al 1378, anno in cui Gregorio XI tornò a Roma, provocando lo scisma d’Occidente. Il palazzo fu costruito, nel corso di 30 anni, durante il 14° secolo, sotto il pontificato di ben tre papi: Benedetto XII, che iniziò i lavori e fece erigere il cosiddetto “Palazzo Vecchio”, Clemente VI, cui si deve il “Palazzo Nuovo”, e Innocenzo VI, che concluse la grandiosa opera. L’interno è mirabile, oltre che per i quadri e per gli arazzi, anche per la preziosità degli affreschi, taluni provenienti dalla cattedrale, e per il fascino del passato evocato dagli ampi saloni e dalle silenziose cappelle. L’esterno, articolato in un mirabile gioco di volumi e di forme, è ricco di torri, di sporti, di arcate gotiche. Vicino al palazzo si trova la cattedrale di Notre-Dame-des-Doms (12° secolo), alla cui sinistra si protende verso il fiume il bel giardino con vista sul Rodano presso il quale gli sposi per antica tradizione usano farsi immortalare nel giorno del matrimonio. Curiosa la leggenda relativa alla costruzione del Ponte St-Bénézet, quello della filastrocca conosciuta da tutti i bambini di Francia: si narra che il giovane pastore Bénézet udì delle voci che gli ordinavano di costruire ad Avignone un ponte che varcasse il Rodano. Guidato da un angelo, si recò dall’arcivescovo della città, che lo volle mettere alla prova. Dotato estemporaneamente di una straordinaria forza, Bénézet sollevò un enorme masso e lo pose sulla riva del fiume, dicendo che quella pietra sarebbe stata la prima della futura costruzione. Il ponte, a prescindere dalla leggenda, risale comunque al 12° secolo. Distrutto una prima volta nel 1226, fu variamente e più volte ricostruito, fino al definitivo abbandono nel corso del 17° secolo. Ne rimangono oggi solamente 4 arcate e una piccola cappella, dedicata a Saint-Nicolas, sul secondo pilone. Il cuore della città è rappresentato dalla suggestiva e ombreggiata Place de l’Horloge, sulla quale si trovano l’Hôtel de Ville, con l’antica Torre dell’Orologio, e il Teatro ottocentesco. Numerosi sono anche i Musei di un certo interesse: il principale è il Musée du Petit Palais, che ospita la splendida collezione Campana, con opere di pittori italiani dei secoli 14° e 15°. Non bisogna dimenticare che il trasferimento della residenza papale nella città provenzale contribuì a diffondere l’arte italiana in Francia e che qui ebbe origine la “scuola di Avignone”, grazie a Simone Martini e agli altri maestri senesi che vi giunsero, sempre nel 14° secolo. Interessanti inoltre la Collegiata di St. Pierre (14° secolo), purtroppo aperta solo in occasione delle funzioni e la Chiesa di St. Didier edificata nel 1356-1358) con i suoi affreschi di scuola senese della 2a metà del 1300 e il dossale di marmo nella prima cappella a destra (ND du Spasme) è opera di Francesco Laurana (1478). Meritano una visita anche gli splendidi palazzi dei vecchi quartieri e la caratteristica Rue des Teinturiers, che corre lungo la Sorgue, dove si possono ancora ammirare le curiose ruote motrici delle antiche tintorie. Avignone ospita un'università (1973) e numerosi musei.
Avignone si anima soprattutto in luglio e agosto durante il prestigioso Festival Internazionale istituito nel 1947 da Jean Vilar. Nativo di Sète, una graziosa cittadina della Linguadoca affacciata sul mare, regista e attore già affermato, scelse il Palazzo dei Papi quale scenografia ideale per una grande festa del teatro, una manifestazione di importanza mondiale da ripetersi ogni anno. Accanto alle celebrità internazionali e all’austero scenario del festival ufficiale, hanno luogo anche decine e decine di esibizioni più o meno spontanee: è il cosiddetto festival "off" (alternativo), sicuramente più pittoresco e colorato. Ballerini, musicisti, mimi si esibiscono, da soli o in gruppo, in ogni angolo del centro (soprattutto in Place de l’Horloge), in qualsiasi momento della giornata, dalle ore più calde del pomeriggio fino a notte fonda, attirando una gran folla di curiosi e qualche addetto ai lavori alla ricerca di un talento da valorizzare in campo professionale. Nel 2003 il Festival dovette essere annullato per lo sciopero die precari dello spettacolo.
Fonte: Franca Fanti - Reves et voyages (Viaggi organizzati in Francia)
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