Valbonne (Vallis bona significa la buona valle in provenzale) è un comune delle Alpi Marittime che raggruppa il villaggio storico (Valbonne Village) e la tecnopoli di Sophia Antipolis. Valbonne occupa il medio bacino della Brague, fiume costiero lungo 15 km che sgorga dal vallone di Opio. Il comune si articola attorno a due poli: appunto il villaggio storico situato all’estremità N/O del territorio e Sophia Antipolis ad est, attorno alle agglomerazioni di Haut-Sartoux e di Garbejaïre. Il villaggio si sviluppa a reticolato attorno alla Place des Arcades, costruita all’inizio del 17° secolo: 5 strade scendono da Nord a Sud, 10 vanno da Est a Ovest: si incrociano ad angolo retto e danno vita ad una pianta a scacchiera che voista dal cielo offre un’immagine caratteristica di Valbonne. Ritroviamo lo stesso rigore nella pianta delle case alte e strette, in origine tutte identiche. Un pianoterra serviva da rimessa o stalla (ai giorni nostri si trova seminterrato, per via dell’innalzamento del livello delle strade); al 1° piano c’era la «sala», luogo in cui si viveva, si mangiava, si cucinava, con il suo focolare e il suo orto; al di sopra le stanze e infine il granaio per depositare le scorte di viveri (si vedono ancora alcune carrucole che servivano per issarli).
Nella Grand-rue si trova l’antico Municipio con la sua torre e la sua fontana costruita nel 19° secolo. Le facciate delle case sono spesso più alte che larghe, la stalla era situata a piano terra ed una porta dava accesso ai piani (l’ultimo die quali serviva da granaio per il fieno e le granaglie) muniti di carrucole o di uncini per issare i raccolti. Le cantine scavate sono rare (una è in Place des Arcades). L’Hôtel Dieu è l’ultimo ospedale del villaggio costruito nel 1786 grazie a doni e rendite: la sua funzione era quella di curare gli indigenti del luogo e i mendicanti di passaggio. Le "case mura" hanno la caratteristica di avere la parte centrale innalzata mano a mano ve ne era bisogno. Le porte sono inserite direttamente nel muro su cardini si appoggiano su una rientranza dello stipite di pietra. La cornice in legno appare più tardi con un’imposta vetrata a volte munita di sbarre. Numerose travi di porta e cornici in legno risalgono al 16° e 17° secolo ed erano stati relaizzati con materiali di cattiva qualità trovati in loco da una popolazione povera. Il “trompe l’œil”, tecnica pittorica che sostituisce la vera finestra venne condannato perché evitava il pagamento della tassa sulle aperture.