Capoluogo del dipartimento del Rhône e della regione Rhône-Alpes, situata presso la confluenza tra il Rodano e la Saona. Seconda città del paese, possiede un settore industriale attivo e articolato, dove, accanto alla tradizionale attività tessile (Lione fu per secoli la capitale europea della seta), trovano spazio la produzione di utensili e di automobili, la chimica e le raffinerie di petrolio (Saint-Fons e Feyzin). Lione rappresenta inoltre un importante nodo dei trasporti e delle comunicazioni, grazie al collegamento alla rete del treno ad alta velocità TGV e al sistema autostradale nazionale (direttrice Parigi e Marsiglia) e internazionale (vie per l'Italia e la Svizzera). Lione è sede di tre università. Dal 2 dicembre 1998, 500 ha della città sono iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Questa iscrizione non è dovuta alla presenza di un particolare monumento, ma all'unità architettonica e stilistica che caratterizza i diversi quartieri della città (fanno parte di questi 500 ha le due colline, la Saona e la Presqu'Ile, il Vieux-Lyon). Lione possiede altresi 174 monumenti o palazzi iscritti alla lista del Ministero dei Beni Culturali francesi.
Urbanistica e luoghi di interesse
L'intersezione dei due fiumi Rodano e Saona ripartisce il territorio urbano in 3 zone:
il nucleo più antico si articola lungo la sponda destra della Saona, ai piedi della collina di Fourvière (quartiere rinascimentale, fine 15° - 16° secolo).
la lingua di terra compresa tra i due corsi d'acqua (Presqu'Ile) deve invece il proprio aspetto attuale agli interventi che si susseguirono tra 16° e 19° secolo.
la città moderna caratterizza la riva sinistra del Rodano (19° e 20° secolo).
Il "Programma Luce" La notte Lione è veramente scintillante: basandosi sulla tradizionale "Festa delle Illuminazioni "che ogni 8 dicembre ricorda quella spontanea del 1852, quando i Lionesi vollero festeggiare la posa della statua dorata sulla Basilica di Fourvière, nel 1989 l'ex sindaco Michel Noir ha stabilito questo "Programma". Ogni sera, al tramonto vengono illuminati 267 siti, di cui 120 importanti, 20 facciate di edifici privati e 20 strade della città con giochi di luce (ideati dall'ingegnere elettrico Alain Guilhot, che ha realizzato illuminazioni a La Avana, S. Pietroburgo e Ho Chi Minh) che ne mettono in valore le caratteristiche architettoniche e, per gioco di parole, rendono omaggio anche agli inventori del cinematografo.
La vita culturale
L'offerta e le infrastrutture del Grande Lione sono considerevoli: 2 orchestre sinfoniche di alto livello (Opéra National de Lyone e Orchestre National de Lyon), la Maison de la Danse (il cui successo e sviluppo quasi non hanno eguali in Europa), un Museo delle Belle Arti con collezioni rare e diversificate (2° museo di Francia dopo il Louvre), 2 Musei d'Arte contemporanea, 2 Biennali internazionali (danza e arte contemporanea) e un grande atelier a disposizione dei creatori emergenti (Les Subsistances).Numerosi lughi partecipano alla vita culturale della città, ad esempio la Halle Tony Garnier che propone esposizioni e concerti durante tutto l'anno o il "Ninkasi" (luogo moderno che associa bar, ristorante, brasserie e sala concerto). Tantissimi ristoranti e "bouchons" (circa 3 000), fra cui quelli gestiti dai grandi chefs (Bocuse, Pierre Orsi, Léon de Lyon, La Tour Rose...) un centinaio di sale cinematografiche, 2 casinos e numerosi teatri (fra cui uno Nazional Popolare). Ben presto due nuovi centri di divertimento e svago: a est il "Carré de Soie" proporrà giochi e sport acquatici, in centro città "Lyon Confluence" proporrà numerose attività ludico-sportive e sarà un punto di incontro nel campo della musica ma anche di tutte le forme di attività culturali.
Les traboules
Si tratta di passaggi privati che permettono di passare da una strada all'altra attraverso i cortili e i corridoi di uno o più palazzi. La parola viene dal latino "transambulare" (= passare attraverso): le prime risalgono al 16° secolo e furono realizzate per permettere ai setaioli di spostarsi più rapidamente da una parte all'altra del Vieux-Lyon e per lo più al coperto in modo da non bagnare o sporcare le loro preziose stoffe (il quartiere possedeva molte vie parallele ma poche perpendicolari e per raggiungere le diverse parti si era costretti a lunghe camminate); verranno utilizzate anche durante la Rivoluzione e soprattuto dalla Resistenza durante la 2a Guerra Mondiale. Lione possiede circa 315 traboules che fanno parte del partimonio cittadino. I proprietari di alcuni immobili nei quali vi sono, hanno firmato una convenzione con il Municipio per permettere il passaggio dei visitatori dalle 8.00 alle 20.00. In cambio gli abitanti non pagano nè l'elettricità nè le spese condominiali. Altre invece restano private e non è possibile visitarle. La maggior parte si trovano nel Vieux-Lyon e nella Croix-Rousse, qualcuna anche sulla Presqu'Ile. Lo scrittore umorista lionese Felix Benoit nel 1961 ha creato il neologismo "Miraboule" per indicare una falsa traboule che termina in cortile, senza uscita.